Papua Turtle Trails. 500 km di cammino per EMERGENCY
Le tartarughe non si fermano mai. La loro è una marcia continua in equilibrio tra caso e destino lungo la solita strada di sabbia e mare. Quando arrivano al mondo sembrano semi, identici, tele bianche di possibilità. Stretti nello stesso nido aspettano la stessa luna per sbocciare e tuffarsi nello stesso mare. Solo le più fortunate conosceranno l’onda e qui, come caravelle in cerca della stessa terra, compiono i viaggi più diversi spinte dall’arbitrarietà dei flutti più che dal motore della volontà.
Anche dietro al nostro incontro deve esserci una buona dose di fortuna. Nonostante tutto un mondo a disposizione siamo nati nel nido della stessa valle, a un solo anno di distanza per capriccio del tempo, e siamo cresciuti protetti dal guscio dello stesso cognome. Non è un caso quindi, se abbiamo sviluppato simili interessi e obiettivi comuni, ma, proprio come le tartarughe, una volta in mare li abbiamo perseguiti attraverso cammini differenti, allontanandoci, sfiorandoci, rincorrendoci, come particelle cariche dello stesso segno che attratte dalla stessa energia sono anche condannate a respingersi… Almeno fino a quest’avventura.
IL VIAGGIO
Papua Nuova Guinea e così sia. La seconda isola al mondo per superficie sarà la scenografia della nostra spedizione: Partenza agli inizi di aprile da Lae, a nord-est del paese, per raggiungere la capitale Port Moresby entro fine maggio. Due mesi di tempo per attraversare 500 km di foresta pluviale in larga parte ancora inesplorata, il tutto servendoci del mezzo più antico, più lento e più ecologico di cui disponiamo: i nostri piedi. Passo dopo passo macineremo un centinaio di km lungo la costa, ci addentreremo percorrendo il celebre blackcat trail, da qui comincerà probabilmente il segmento più impegnativo del nostro viaggio poiché remoto e
sprovvisto di sentieri mappati, ci dirigeremo verso sud costeggiando le highlands papuane nel loro versante orientale fino a
raggiungere il Bulldog trail, per uno sprint finale di 100 km attraverso un sentiero montano che raggiunge quote superiori ai 2000 m.
Sarà un’impresa ardua, difficile dal punto di vista logistico, fisico e psicologico. Una vera e propria sfida, perfetta per accogliere col giusto spirito i 30 anni di Cristiano ma anche per rinnovare un’espe
rienza a lui già familiare dopo India e Mongolia: il viaggio a scopo umanitario.
LA CAUSA
Viaggiare assume un significato più profondo se si può aiutare qualcuno lungo il percorso. In questa occasione abbiamo deciso di sostenere un gruppo di persone speciali, il cui scopo è quello di aiutare ovunque, chiunque ne abbia bisogno. Senza distinzioni politiche, etniche o religiose.
EMERGENCY è un’associazione italiana fondata da Gino Strada, la cui missione è quella di offrire cure mediche e chirurgiche gratuite e di alta qualità alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e della povertà. In questi tempi, sono sempre più spesso i civili a pagare il prezzo più alto della violenza, per questo motivo riteniamo doveroso supportare realtà che portano aiuti e speranza là dove non c’è più rispetto per la vita umana.
Per EMERGENCY e per tutti quelli che vorranno seguirci, documenteremo il nostro viaggio cercando, in qualche modo, di portarvi con noi.
CHI SIAMO
Cristiano Menci. 29 anni. 30 alla fine di quest’avventura.
Sono diventato biologo marino e, immersione dopo immersione, ho perso la strada di casa trovando invece un intero mondo da es
plorare e conoscere.
Sono sempre stato attratto dal diverso, dall’ignoto e da ciò che si può comprendere solo con un cambio di prospettiva.
Poi un giorno di alcuni anni fa in Zambia, mi sono reso conto che cercare di spiegare una situazione con una foto, cercare la giusta inquadratura, la giusta luce, aspettare il momento perfetto, è il mio modo di scrivere la storia di un attimo.
Filippo Menci. 28 anni e 5 lingue parlate.
Cuore italiano e anima lusitana. Venuto al mondo grazie all’ostinazione di un migrante in cerca di un podere, pago pegno al mio karma girovagando da ormai 10 anni. Allergico ai ritorni programmati mi fermo finché non sento di aver scoperto l’essenza di ciò che mi ha spinto a partire. Da un anno vivo in Medio Oriente dove cerco di mantenermi con macchina fotografica e penna.
Per donare: https://www.generosity.com/volunteer-fundraising/papua-turtle-trails-500-km-on-foot-for-emergency