Il pugilato come sport di Pace e Integrazione
Evento: Campionati Regionali Elite semifinali e finali del 11 e 12 novembre 2016
Organizzatore: ASD Pugilistica Domino presso Centro Carraro Via Missaglia 146 MI
Onlus invitata e sponsorizzata: EMERGENCY Gruppo di Zona MI 5
ASD Domino:
Fondata nel 2004 e riconosciuta dalla Federazione pugilistica Italiana, dal 2006 l’Associazione inizia a collaborare con le Comunità Sociali della zona. In particolare dà possibilità ai ragazzi che le frequentano di usufruire gratuitamente delle palestre e di seguire le lezioni. Lo stesso per chi ha bisogno di aiuto per praticare lo sport.
Contribuisce con parti degli incassi a vari progetti sociali fra cui quello di AMREF Onlus per ragazzi di strada, La CORDATA per ragazzi con sindrome di Down, L’AVETE FATTO PER ME cooperazione e sviluppo della salute, FIRST FLOOR di Rozzano per la cultura. Più altre iniziative benefiche con autotassazione di soci e ragazzi.
Anima dell’Associazione sono il Presidente Alessandro Pavesi, che ci ha fortemente voluto presenti, con la condivisione degli altri Soci fra cui Giorgio Catalini vice Presidente, Marco Tritto aspirante tecnico, Giuseppe Caputo (ns. contatto organizzativo), e gli altri Dario, Luca, Riccardo, Marco Corso, Matteo, Pietro, Roberto e Michele. Nelle due serate Fathe che ha vinto la medaglia d’oro e Lorenzo vincitore della medaglia di argento in altra categoria, hanno combatto con le magliette ‘’we support Emergency’’. Lo speaker ci ha menzionati informando il pubblico che una parte dell’incasso era destinata ai nostri progetti.
Il Gruppo di zona MI 5 ha destinato la donazione più le offerte generiche ricevute al Centro Chirurgico e Pediatrico di Goderich in Sierra Leone con il quale è gemellato.Non possiamo che apprezzare questo secondo invito (il primo Natale 2015) venuto da una Associazione sportiva che incarna nel suo operare filosofie molto vicine alle scelte di Emergency.
Il pugilato è uno sport che sembra violento in realtà è una attività sportiva che coinvolge i ragazzi anche nel rispetto dell’avversario e dei giudici. Abbiamo sempre visto al termine dei vari incontri abbracci fra gli avversari e accettazione senza rimostranze dei verdetti anche quando potevano essere interpretati al contrario dato l’equilibrio di alcuni incontri.
Ricordiamo che il grande Muhammad Ali’ è stato un grandissimo esempio di combattente e testimonial della pace.
Nel 1967, tre anni dopo la conquista del campionato mondiale, Alì si rifiutò di combattere nella Guerra del Vietnam per via della sua religione e della sua opposizione al conflitto. Per questo, fu arrestato e accusato di renitenza alla leva, oltre ad essere privato del titolo iridato. Non combatté per i successivi quattro anni. L’appello di Alì fece strada sino alla Corte suprema degli Stati Uniti d’America, che annullò la sua condanna nel 1971. La sua battaglia come obiettore di coscienza lo rese un’icona nella controcultura degli anni sessanta.